Pescasseroli
Cenni Storici
Testimonianza viva e concreta della più antica storia del paese sono i ruderi del castello comunemente chiamato Castel Mancino. Gli storici marsicani Febonio e Corsignani ritengono che l’antica città dei Marsi Plistia, distrutta dal dittatore romano Valerio Massimo nel 302 a.C., doveva trovarsi proprio dove oggi si possono osservare i resti del castello di Pescasseroli. Questa interessante e affascinante ipotesi però non può godere del sostegno di solide prove storiche e archeologiche.
Successivamente un nuovo borgo si sarebbe sviluppato a valle, intorno all’anno mille, attorno all’Abbazia di S. Paolo. Il paese, insieme alla sua chiesa, lo troviamo citato per la prima volta in una bolla del 1115 di Papa Pasquale II. Durante tutto il periodo medievale il paese è soggetto al patronato di varie famiglie appartenenti alla nobiltà dell’epoca: Borrello, Di Sangro e D’Aquino. Anche durante l’epoca moderna il territorio di Pescasseroli vede succedersi diversi possessori.
Alla fine del XVIII secolo l’ultimo barone del paese, Andrea Massa di Sorrento, vende le sue proprietà ad un’emergente famiglia della nuova borghesia, i Sipari.
La famiglia Sipari la troviamo a Pescasseroli a partire dal 1600, dedita soprattutto ad attività riguardanti la pastorizia e la conciatura di pelli, con il tempo riesce ad accrescere notevolmente il proprio prestigio economico e sociale.
Chiese
CHIESA DI SAN PIETRO E PAOLO:
Il primo documento che attesta l'esistenza della chiesa risale al 1115 ed è una bolla di papa Pasquale II. Prima dell'anno mille si ritiene che l'edificio facesse parte di un complesso abbaziale probabilmente collegato all'abbazia di Montecassino o a San Vincenzo al Volturno. Nel 1349 un terremoto lo rase al suolo, e la chiesa venne riedificata secondo i canoni dello stile tardo gotico abruzzese, con volte e nervature a crociera. Un nuovo sisma distrusse parte della facciata e l'abside, ricostruite questa volta in stile tardo rinascimentale. In questo periodo al nome di San Paolo venne affiancato quello di San Pietro. Tra il XVII e il XVIII secolo gli interni subirono un rifacimento, e comparirono rivestimenti di intonaci e stucchi dorati, oltre che ad altari in marmo lungo le navate laterali. Testimoniano questa fase barocca gli altari di San Giuseppe e della Madonna Incoronata, l'altare maggiore e il coro di noce intagliato. Un ultimo massiccio intervento di restauro nel 1937 fece riemergere le caratteristiche quattrocentesche. In un altare della navata sinistra è conservata la statua lignea di colore nero della Madonna dell'Incoronata. Originariamente essa era custodita nella chiesa di una zona detta "il Castello", e fu poi trasferita nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Oggetto di grande venerazione della popolazione locale, venne sottoposta nel 1998 ad un totale restauro, che ne ha ripristinato la policromia e l'aspetto. La veste della Madonna è di color azzurro scuro, con piccole decorazioni bianche; in manto dorato è caratterizzato da motivi geometrici scuri; la veste del Bambino è rossa e su di essa sono presenti le stesse decorazioni del vestito di Maria. La Vergine stringe un globo nella mano destra e con l'altra sorregge il Bambino. È evidente un richiamo alle linee bizantine, spesso riprese dalla scultura romanica.
CHIESA DEL CARMINE:
La Chiesa del Carmine, o del Carmelo, sorse nel 1700 come Cappella della famiglia Gentile grazie a don Palmino Gentile di Pescasseroli il quale, morente, lascia come crede universale la chiesa sotto il titolo della Madonna del Carmine, iniziata da lui stesso, con l'obbligo di finirla e di affidare a quattro sacerdoti la cura delle quattro cappellanie, nominati dalla sorella e poi dai discendenti. Abbandonata a metà dell’800 fu recuperata al suo splendore nel 1896. Oggi vi si svolge funzione religiosa solo nell’occasione della Festa della Madonna del Carmelo
CHIESA DI SANTA LUCIA:
La piccola chiesa di Santa Lucia, risalente al XVII secolo, è ubicata nella periferia del comune di Pescasseroli. All'interno è presente una navata unica a forma rettangolare con capriate lignee a vista. Le pareti risultano in pietra a faccia vista nella parte bassa e intonacate di colore bianco in quella alta. La facciata principale è un corpo simmetrico con sommità curvilinea sulla quale è stato realizzato un piccolo campanile a vela, delimitata da due paraste in pietra e divisa da una cornice orizzontale. Il sistema delle bucature è costituito dal solo portone d'ingresso con portale in pietra in asse centrale della facciata con al di sopra una piccola nicchia con la statuetta della Santa.
CHIESA DI MONTE TRANQUILLO:
La chiesetta di Monte Tranquillo pare esista già fin dal XII secolo.
Fu una delle prime e poche chiese ad essere in possesso, proprio al suo fianco, di una costruzione, chiamata hospitale adibita appunto all’ospitalità. In realtà, in principio venne utilizzata come mero luogo di accoglienza per i viandanti che percorrevano le strade di Monte Tranquillo, vicino a Pescasseroli, il che non significa che non fosse di grande importanza per questi pellegrini, dato che una volta giunti qui potevano gioire di un tetto sopra la propria testa durante il riposo notturno.
In seguito questa foresteria, se così possiamo chiamarla, nel 1644 divenne un vero e proprio hospitale, e di ciò si è a conoscenza grazie alle testimonianze di documenti che provano diverse donazioni effettuate in favore dell’hospitale di Monte Tranquillo che testimoniano benefici ricevuti da più persone. Inoltre anche diverse targhe ai lati della chiesa stanno ad indicare l’esistenza di questo hospitale fin da alcuni secoli fa.
L’edificio danneggiato gravemente durante la guerra, venne ricostruito dagli abitanti di Pescasseroli nel 1956. Ora esso è meta di pellegrinaggio in particolare nel giorno in cui si venera la Madonnina Nera.
CAPPELLA DELL'ADDOLORATA:
La Cappella dell'Addolorataè la cappella privata della Famiglia Sipari, adiacente al Palazzo Sipari e parte del patrimonio della Fondazione Sipari.
Situata nel centro storico, la si può visitare solo in determinati periodi dell'anno.
Monumenti e palazzi
PALAZZO SIPARI:
Palazzo Sipari si trova nel centro storico di Pescasseroli, cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Il fabbricato in questione sorge sul sito di un antico palazzetto baronale distrutto da un incendio ed assume l’attuale conformazione architettonica sul finire degli anni 30 dell’ottocento per volontà di Pietrantonio Sipari, nonno del filosofo Benedetto Croce, interprete della vita intellettuale italiana tra ‘800 e ‘900 e dell’On. Erminio Sipari, deputato del Regno d’Italia, fondatore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Dal 1839, anno in cui vennero ultimati i lavori di ristrutturazione, fino al 2006, anno della scomparsa della nobildonna Maria Cristina Sipari, secondogenita dell’On. Erminio Sipari, il Palazzo è stato ininterrottamente abitato dalla famiglia Sipari, una famiglia emergente della nuova borghesia che si sostituisce ai baroni Massa nel potere economico e nell’autorità sociale.
L’edificio ha un’eccellente impostazione architettonica di tipo tardo rinascimentale ed è ingentilito da eleganti forme classiche. Dichiarato “di particolare interesse artistico e storico”, quale testimonianza di architettura gentilizia dei secoli XVIII e XIX, il palazzo è vincolato dalla Soprintendenza ai Monumenti e alle Belle Arti dal 1967 per il rilevante interesse ambientale, artistico e storico.
Due targhe marmoree sul prospetto principale del Palazzo ricordano le figure di Benedetto Croce e di suo cugino Erminio Sipari. Nel novembre del 2013 a queste due targhe ne è stata aggiunta un’altra, per ricordare la Marchesa Maria Cristina Sipari che ha voluto si realizzasse nel palazzo di famiglia una casa-museo.
Il monumentale edificio occupa una superficie in pianta di circa 1.000 mq e si articola su tre piani successivi oltre il piano terra di circa 1.000 mq.
Il portale è costruito in pietra riquadrata da ordini architettonici, da esso si entra in un cortile che da accesso al Palazzo. Al piano terra si trovano i locali centinati e quelli anticamente destinati all’abitazione degli addetti ai servizi, oltre alla biblioteca, con le strutture lignee originali, nella quale si trova l’archivio storico, vincolato dalla Soprintendenza Archivistica dell’Abruzzo.
In fondo al cortile sulla sinistra si entra direttamente nella parte gentilizia dove si trova lo scalone monumentale.
Al primo piano si trovano i locali nei quali si svolgeva la vita quotidiana della Famiglia Sipari e che oggi sono resi visitabili al pubblico tramite una visita guidata nella quale vengono illustrate anche le abitudini quotidiane, culturali e venatorie dei proprietari.
Al secondo piano, completamente restaurato, si trova la stanza in cui nacque Benedetto Croce. Qui, negli ampi saloni, si svolgono le numerose manifestazioni culturali che la Fondazione Sipari organizza dal 2007.
MONUMENTO DEI CADUTI:
Il monumento è una statua d’alpino, rappresentato a scagliare una bomba a mano, con in braccio un fucile e accanto un cannone. Alto 5,5 metri e realizzato con sei quintali di bronzo, è posto su un unico blocco di pietra di 250 quintali preso dalla cava del Castello, circondato da una massiccia catena che era parte dell’ancora di una nave militare. La bombarda fu donata dal ministero della Guerra. Sulle lapidi sono scolpiti i nominativi di tutti i defunti: 42 per la Prima Guerra Mondiale, 27 militari e 12 civili per la Seconda. Alla realizzazione parteciparono economicamente la casa reale, il Comune e molti pescasserolesi, anche emigrati in Italia e negli Usa. Il Monumento fu aperto al pubblico con una imponente cerimonia l’8 settembre 1922. Erano presenti Erminio Sipari, Benedetto Croce (l’allora senatore elargì pure un contributo), Monsignor Marcello Pio Bagnoli, Vescovo dei Marsi, e Padre Giovanni Semeria, considerevole intellettuale cattolico. Furono stampate migliaia di cartoline ricordo.
TOTEM DELLA PACE:
La scultura, opera di Mario Molinari, fu inaugurata a Pescasseroli il 29 settembre 2010, presso la rotonda di Santa Lucia. Nel 1997 la Fondazione Mediterraneo ha organizzato a Napoli il II Forum Civile Euromed al quale parteciparono 2248 delegati di 36 Paesi del Grande Mediterraneo. Tra le raccomandazioni e i progetti proposti vi fu quello di “identificare un simbolo per la pace tra i popoli attraverso l’opera di un grande artista”. Un comitato scientifico costituito “ad hoc” dalla Fondazione Mediterraneo, dopo 10 anni di lavoro, ha individuato nell’opera “Totem della Pace” dello scultore torinese Mario Molinari il simbolo più adatto per rappresentare la pace nel Grande Mediterraneo e nel mondo.
La vela rossa rappresenta non solo le tragedie e le morti che hanno insanguinato il Mediterraneo, la regione del Medio Oriente e il resto del mondo ma, essenzialmente, la rinascita della fiducia per ricostruire il dialogo. I due semicerchi di colore giallo e arancio rappresentano l’alba e il tramonto del sole sul mare azzurro: un segno di gioia, di colore e di speranza per un futuro di pace e di sviluppo condiviso. Il Totem della Pace è stato realizzato in varie città (Torino, Napoli, Pescasseroli, Rabat, Rutino, San Sebastiano al Vesuvio, ecc.) ed è in corso di realizzazione in molteplici città. Tra esse si citano: Barcellona, Marsiglia, Amman, Marrakech, Fès, Gerusalemme, Gaza, Lecce, Il Cairo, Istanbul, Tunisi, Algeri, Muscat. L’obiettivo della Fondazione Mediterraneo – con la Maison de la Méditerranée, la Maison des Alliances e la Maison de la Paix – è diffondere questo simbolo per costituire la rete delle “Città della Pace nel Mondo”.
FONTANA DEGLI ORSI:
La fontana di S. Rocco, situata a ridosso del paese lungo la SR 83 in direzione Marsica, è così chiamata per la vicinanza della omonima chiesetta oggi scomparsa. E' una fontana a muro, composta da un corpo di pietra, liscia e squadrata, addossato ad una parete a terminazione orizzontale in conci di pietra sbozzati, con finitura rustica. Sul lato sinistro una lunga e bassa vasca funge da abbeveratoio. La fontana si articola in due parallelepipedi: uno inferiore, coperto da una lastra di pietra con fori per la raccolta dell'acqua, e uno superiore, più arretrato, sul quale risaltano due teste di orso in bronzo dalle quali sgorga l'acqua, perciò essa è denominata anche "Fontana degli Orsi". L'elemento, concluso da una decorazione a dentelli con cornice e attico superiore, si trova sotto una parete rocciosa in cui è incisa la scritta: PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO SORTO PER LA PROTEZIONE DELLE SILVANE BELLEZZE E DEI TESORI DELLA NATURA QUI INAUGURATO IL IX SETT. MCMXXII. Sulla destra del corpo centrale della fontana è posta anche una vaschetta a mensola, con bordo a toro, che raccoglie l'acqua da una cannella inserita nella bocca di una testa leonina di pietra. In alto al di sopra della fontanella, si staglia una croce di ferro posta su di una roccia in cui è incisa l'iscrizione: MISSIONE P. P. REDENTORISTI ANNO GIUBILARE 1934 - O CRUX AVE SPES UNICA.
Economia
L’economia del paese è dedita soprattutto ad attività agro-silvo pastorali sfruttando al meglio il territorio. La transumanza è tipica delle zone abruzzesi permettendo così lo sviluppo di questo tipo di economia
Grazie alla lungimiranza e all’iniziativa di Erminio Sipari, Pescasseroli conosce un notevole sviluppo e vede cambiare la propria economia da una di tipo silvo-pastorale, ad una legata prevalentemente all’ambiente e al turismo. Dopo il periodo della grande crescita economica degli anni ’60 Pescasseroli diventa una delle più apprezzate e scelte mete turistiche del centro Italia sia nel periodo estivo grazie ai fantastici panorami, che in quello invernale grazie al stazione sciistica di Monte Vitelle, sita a soli 5 km dal paese.
SCIARE A PESCASSEROLI:
Nell'area sciistica sono presenti tre seggiovie (di cui una quadriposto ad agganciamento automatico, l' Orsa Maggiore, arriva a 1820 m vicino alla cima del Monte Vitelle; la seggiovia triposto arriva a 1800 m sul Monte Ceraso) e due skilift le quali servono belle piste di sci alpino per circa 20 km complessivi. Da segnalare la nera Direttissima che scende dal Monte Vitelle, con pendenze mozzafiato, alcuni varianti fuoripista, ma anche gli altri tracciati soddisfano gli sciatori di buon livello. Per i principianti sono a disposizione due skilift. E' presente anche un impianto di snowtubing, aperto tutto l'anno. Base strategica per innumerevoli escursioni di sci d'alpinismo o più semplicemente con le ciaspole. Le piste più interessanti per lo sci da fondo si snodano nella valle - altopiano di Macchiarvana, tra Pescasseroli e Opi con anelli battuti di km 5, 10, 20 e 30 circondati da fitte faggete.
Il Parco Nazionale
l Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è il patriarca di tutti i parchi italiani. Nato nel settembre del 1922 per iniziativa privata dell’Ingegnere e Deputato Erminio Sipari, fu riconosciuto dallo Stato l’ 11 gennaio 1923. L’idea di farne un’area protetta, sulla scia del grande Parco americano di Yellowstone , era già nata verso la fine del 1800, quando questo territorio divenne esclusiva Riserva di Caccia dei Savoia, proprio come l’altro patriarca dei parchi italiani: il Gran Paradiso. La tutela degli animali, soprattutto dell’Orso bruno marsicano e del Camoscio d’Abruzzo, fu una delle motivazioni che spinse l’Ingegner Sipari a spendersi per la creazione di un Parco.
Manifestazioni religiose
FESTA IN ONORE DELLA BEATA VERGINE DI MONTE TRANQUILLO:
La mattina presto, subito dopo la messa delle 7:30, ci si riunisce in Piazza della Chiesa per dare avvio alla processione che percorrerà 11 km fino ad arrivare al santuario posizionato a 1600 metri di altitudine. La statua della Madonna viene portata in spalla dai membri del gruppo alpini. Una volta arrivati a destinazione tutti i fedeli, quelli che hanno seguito la processione, gli anziani che hanno raggiunto il santuario con automezzi e i giovani che hanno trascorso la notte in alta quota, prendono parte alla celebrazione della messa all’aperto. Subito dopo la funzione religiosa le persone presenti si organizzano in gruppi per il pranzo caratterizzato principalmente da carne di agnello alla brace, peperoni arrostiti, cocomero e buon vino. In varie parti della vallata risuonano canti popolari abruzzesi e canti di montagna mentre le donne anziane recitano il rosario nella chiesa in attesa della messa pomeridiana dopo la quale si ricompone il corteo processionale di rientro. In tarda serata, subito dopo aver superato il sentiero sterrato della montagna, la statua della Madonna giunge in paese accolta dai fedeli e dalle persone a cavallo.
CORPUS DOMINI:
DAL 1990 a Pescasseroli, l’ultima domenca di Luglio, si realizza la Celebre Infiorata. Nei mesi che precedono la Domenica del Corpus Domini i bambini, i giovani, gli adulti e gli anziani di Pescasseroli si impegnano a preparare questa grande festa in onore del Corpo di Cristo. Lungo il corso della notte del sabato le vie del paese vengono coperte da un colorato tappeto di fiori realizzato con molta cura e nei vari quartieri si costruiscono degli altarini rappresentanti scene legate alla fede relazionate ad un tema che di anno in anno cambia.
Il lavoro e il grande impegno delle persone vengono quindi messi all’opera per la solenne processione del SS. Sacramento che in tarda mattinata parte dalla chiesa parrocchiale e percorre le strade abbellite dal tappeto di fiori, dagli altarini ma anche da tessuti ricamati che pendono dalle finestre delle abitazioni private. L’infiorata per il Corpus Domini è una manifestazione entrata a pieno titolo tra gli eventi annuali più importanti per la vita della comunità pescasserolese.
FESTA IN ONORE DELLA MADONNA INCORONATA:
Il 7 settembre, giorno della vigilia, i fedeli si ritrovano in chiesa per la messa vespertina, nel corso della celebrazione l’antichissima statua della Madonna viene vestita con tessuti pregiati, in seguito alla vestizione avviene la solenne incoronazione che in particolari occasioni si tiene poco fuori del centro abitato nella località denominata Colli dell’oro e questo per ricordare la storica incoronazione dal 1752 avvenuta proprio in quella località. L’8 settembre, giorno della festa, il paese si sveglia al suono delle complesso bandistico, le autorità comunali accolgono le rappresentanze civili e religiose di Foggia città che è gemellata con Pescasseroli. Dopo la messa delle 11:00 la statua della Madonna Incoronata viene portata in processione per le vie del paese. Le funzioni religiose si concludono la sera quando, prima della celebrazione eucaristica, al canto delle litanie lauretane, l’antica statua viene svestita dei preziosi tessuti che ha indossato nel giorno della festa. La devozione a Maria Incoronata risale a tempi antichissimi, ricordiamo che nel 1283 Carlo d’Angiò concesse al Signore di Pescasseroli Cristoforo d’Aquino di tenere una grande fiera l’8 settembre perché giorno della festa della Madonna Incoronata
SAN PIETRO E SAN PAOLO:
Pescasseroli festeggia i suoi Santi Patroni S. Pietro e S.Paolo il 29-30 giugno. In passato questa ricorrenza era molto sentita dalla gente del paese, infatti i nuclei familiari in questo periodo si ricomponevano, i pastori, dopo aver trascorso con le greggi l’inverno in Puglia e nella campagna romana, tornavano a casa. Per festeggiare i Santi Patroni e il ritorno dei propri cari venivano scelti i migliori complessi bandistici in circolazione, tradizione che ancora oggi si è mantenuta. Molte erano le attività che coinvolgevano i cittadini e che oggi si sta cercando di riportare in vita, tra queste ricordiamo: la caccia al tesoro per i bambini, l’allestimento di un palo della cuccagna e l’amichevole tra le squadre di calcio di Pescasseroli e del vicino paese di San Donato Val Comino.
FESTA IN ONORE DELLA MADONNA DEL CARMINE:
La festa della Madonna del Carmine a Pescasseroli si svolge solitamente il 15 e 16 luglio e apre il ciclo delle feste Mariane che vanno da luglio a settembre. Si hanno notizie del culto da una visita pastorale del 1709 che riferisce di una chiesa che sorse prima come cappella della famiglia Gentile la cui costruzione risale al 1700 e che era intitolata alla Madonna del Carmelo. L'elemento caratterizzante della festa è la statua della Madonna di scuola pugliese, è considerata tra le più belle presenti nel comprensorio, restaurata negli anni scorsi, maestosa e carismatica, richiama ogni anno devoti e turisti da ogni parte. La statua viene portata in processione da 11 componenti della Confraternita, durante l'anno è conservata nella omonima chiesa del Carmine. Da qui, ogni anno il giorno precedente la festa viene portata nella piazza principale del paese dove si celebrala SantaMessa, la statua appare ricoperta di ex voto e adornata di fiori freschi, il giorno seguente la processione si svolge per quasi tutte le vie di Pescasseroli fino alla chiesa di San Pietro e Paolo dove resta per tutto il giorno del 16 per poi tornare in serata nella chiesa del Carmine. Al suo passaggio dai balconi delle case piovono petali di rose e fiori, le finestre sono addobbate di coperte e drappi colorati in onore della Vergine. Accanto ai riti religiosi della festa si aggiungono numerosi eventi culturali, spettacoli musicali e concerti bandistici. I fuochi pirotecnici in serata chiudono i festeggiamenti.
FESTA DI SANT'ANTONIO:
Il culto di Sant’Antonio Abate è ancora molto radicato in Abruzzo ed è particolarmente diffuso nelle zone rurali e nei borghi di montagna. Sant’Antonio Abate ha rappresentato una delle figure principali della religiosità popolare. Venerato come protettore degli animali ( la sua immagine si trovava un tempo in tutte le stalle dei contadini), viene invocato per la salute del bestiame domestico e del corpo, specialmente contro il «fuoco di Sant’Antonio».Per la cultura contadina la sua festa (il 17 gennaio) apre il ciclo dell’anno ed è ancora un giorno fondamentale del calendario, che indica oltre ai giorni dell’anno anche le opere da compiere e i lavori da eseguire nelle campagne. Lo spirito di questa antica festa, che si ricollega alle altre feste abruzzesi di fuochi invernali, prima o dopo il solstizio d’inverno è ancora vivo. Ogni anno, il 17 gennaio, tutti gli allevatori scendono in Piazza Sant'Antonio con il loro bestiame e a loro si uniscono i privati con i propri animali domestici in attesa dell'arrivo della processione per la benedizione degli stessi. In serata gli allevatori sono soliti organizzare la sagra di Sant'Antonio, con l'immancabile pasta e fagioli.
Sagre
SAGRA DELLE PATATE MARITATE E PAN COTTO:
Pescasseroli ritrova le origini. Infatti, le patate maritate nascono a Pescasseroli in un connubio tanto perfetto quanto semplice. Questo piatto rappresenta la sintesi della vita pastorale che un tempo si svolgeva nella valle.
Il pancotto, d’altro canto, è una minestra preparata con pezzi di pane raffermo bolliti in brodo o acqua e conditi. È un piatto della cucina del recupero che richiama la mentalità parsimoniosa e umile della cultura contadina che mai avrebbe sprecato una briciola di pane. La data dell'evento viene scelta di anno in anno.
SAGRA DELLA PECORA:
Il gruppo Alpini di Pescasseroli, ogni anno organizza la sagra della Pecora per far conoscere un specifico metodo di cottura della stessa, usato dai pastori. Si racconta, che nei lunghi tempi del pascolo, i pastori usavano la pecora più anziana per cibarsi. Per renderla più morbida si tiene in cottura per moltissimo tempo con gli odori della terra. Ancora oggi questo metodo viene riproposto come piatto tipico che riporta alla mente i sapori e gli odori del tratturo.
SAGRA DEI TRCNELL:
Ogni anno il 7 dicembre, riscaldati dal calore della tomba dell'Immacolata, in Piazza della Chiesa, si possono assaggiare i tipici dolci natalizi di Pescasseroli, fatti con patate, farina, uova e semi di anice, fritti in padella e cosparsi di zucchero.
Eventi sportivi
ECOLONGA:
Giunta alla sua XXVII° edizione questa manifestazione podistica attraversa alcuni dei più bei paesaggi del Comune di Pescasseroli. Conta ogni anno più di 1000 atleti di tutte le età. L’ A.S. Pescasseroli organizza e gestisce l’evento con passione e professionalità
MTB- Gran Fondo:
La gara di mountain bike del PNA è lunga 43 km con un dislivello di circa 1100 metri. Il percorso della gran fondo è vario con tratti di asfalto, pavè, strada sterrata e strada di montagna. Inoltre è previsto un percorso amatoriale di 4 km. La gran fondo si svolge nei luoghi più belli del Parco Nazionale d'Abruzzo: parte dalla piazza principale di Pescasseroli, ne attraversa il centro storico, per poi continuare nella natura incontaminata fino a raggiungere il comune di Opi.
Prodotti Tipici
JORAP:
L’azienda Vital Natural Biologica nasce come ditta individuale nel 1995. Oggi hanno realizzato un’attività legata alla produzione e la commercializzazione dei prodotti surgelati vegetali locali legata alla grande validità e potenzialità del territorio, calata in un ambiente sano.Dunque, ha creato una linea di prodotto chiamata PESCASSEROLI surgelati riportando l’emblema dell’orso bruno Marsicano sulla confezione e organizzando un locale di 200 mq idoneo alla lavorazione dei prodotti surgelati sia convenzionali che Bio.Vital Natural Biologica vanta il primato in Italia di 3 referenze spontanee richiestissime: JORAP° (Buon Henrico), CICORIETTA DI MONTAGNA (Tarassaco), ORTICA, prodotti di una delle zone più incontaminate d’Italia.
DISTILLATI:
Il fragolino è un liquore dagli ingredienti semplici (acqua, zucchero, alcool e fragoline di bosco). In estate inizia la raccolta delle fragoline, che si trovano nei boschi del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, pronte per essere mescolate con i vari ingredienti che danno forma al liquore “Fragolino” ottimo come digestivo