IMMERSI NEL SORPRENDENTE ALTOMOLISE
AREA ARCHEOLOGICA DI PIETRABBONDANTE
Visitare l’Alto Molise vuol dire ammirare anche un’area archeologica unica, quella del Teatro Sannita di Pietrabbondante, situato sulla cima del Monte Saraceno a quasi mille metri di altezza. Si tratta di un teatro e di due santuari, costruiti a partire dal secondo secolo avanti Cristo, e riscoperti solo nel 1858, grazie all’opera dei re Borboni. E’ uno dei più antichi luoghi di culto sanniti, nonché la principale testimonianza monumentale risalente all’epoca sannita (IV secolo avanti Cristo). Il complesso del teatro aveva una capienza di 2.500 spettatori ed era diviso in una gradinata superiore e in una inferiore, composta da tre file di sedili in pietra, dotati di spalliera, realizzati da un unico blocco di pietra e decorati alle due estremità da zampe di grifo, meravigliosamente ben conservate. Scalinate, porticati e colonne completano l’insieme. Tutto è costruito in una pietra grigio-biancastra, che ancora oggi contrasta in maniera scenografica con il verde dei prati. Vale assolutamente una visita.
PIETRABBONDANTE
Il complesso archeologico appartiene al Comune di Pietrabbondante che si erge a 1200 metri sul livello del mare, incastonato e allungato tra i massi rocciosi calcarei chiamati “morge”. Il centro storico del paese è di impianto medioevale ed è stato realizzato nel tempo con una parte delle pietre del complesso archeologico del teatro sannita, saccheggiato finché nel 1857 si capì che in quel punto c’erano sepolti un santuario e un tempio.
CAPRACOTTA
Un itinerario sull’Alto Molise, non passare da Capracotta: 1421 metri sul livello del mare, il secondo comune più alto dell’Appennino. Nonostante sia di impianto medioevale, Capracotta è stato costruito praticamente da zero dopo i danni subiti durante la seconda guerra mondiale e oggi è conosciuto come una delle principali mete sciistiche del Molise ed è luogo d’interesse anche per il famoso pecorino di Capracotta. Qui, in altura, passava uno dei tratturi più importanti del Molise, che ha reso il paese uno dei punti nevralgici della transumanza.
VASTOGIRARDI
Questo piccolissimo paese è uno dei borghi più belli d’Italia: come molti luoghi in Molise è di impianto medioevale ed è dominato da un castello a corte che contiene al suo interno un nucleo di abitazioni, una piazza e una chiesa del 1400 (la chiesa di San Nicola). Vastogirardi è conosciuto anche come il paese del volo dell’Angelo, una rievocazione storica dedicata alla Madonna delle Grazie che si tiene da oltre cento anni nei primi giorni di luglio, in cui una bambina vestita da angelo viene fatta scorrere su una carrucola per circa 40 metri fino al sagrato della chiesa, dove è posta la statua della madonna. Non perdete una passeggiata per i vicoli e per le scalinate in pietra. Particolare il cartello all’ingresso del centro abitato: “Attenzione, rallentare. In questo paese i bambini giocano ancora per la strada”. Cose d’altri tempi che è piacevole ritrovare.
PESCOLANCIANO
Nell’itinerario per i borghi dell’Alto Molise, dev’essere inoltre presente una breve tappa a Pescolanciano, che domina il fondovalle del fiume Trigno. Questo paese è raccolto attorno a un piccolo castello, il cui primo nucleo risale all’ottavo secolo, anche se la struttura che conosciamo oggi sorse intorno all’anno 1224, con pianta esagonale e torre maestra, ancora ben conservata. La proprietà del castello è privata, salvo alcuni locali che sono stati acquistati dalla provincia di Isernia. È visitabile solo su prenotazione.
I TRATTURI
Percorrendo le strade asfaltate dell’Alto Molise vi capiterà spesso di vedere dei cartelli turistici di colore marrone che segnano l’inizio e la fine di un tratturo, antico percorso che greggi e uomini percorrevano durante la transumanza degli animali, anche se oggi è abbastanza difficile identificarli. Essendo non più praticate come una volta, queste autostrade della transumanza sono ricoperte da strati di erba, ma un occhio attento riesce ancora a scorgere il sentiero, laddove il terreno è più basso a causa del peso degli animali e del passaggio costante degli armenti. I tratturi più importanti (dall’Abruzzo attraverso il Molise fino in Puglia) seguono le direttrici Aquila-Foggia (243 km); Pescasseroli-Candela (211 km); Celano-Foggia (207 km) e Castel di Sangro-Lucera (127 km) e ancora oggi sono percorsi da animali e uomini, anche se in misura enormemente inferiore rispetto al passato.